Free cookie consent management tool by TermsFeed Privacy Suite Generator Update cookies preferences Doppio Cinema - La storia del cinema e del doppiaggio - Videodocumenti

Quelle voci particolari:
la fortuna di essere Sophia Loren

Durata: 10 minuti


L’attrice italiana più conosciuta nel mondo è stata un'autodidatta. Non ha mai frequentato scuole di recitazione e la sua formazione è avvenuta direttamente sul set, che cominciò a calpestare già sedicenne. Ambizione, caparbietà, sacrificio e innato talento l'hanno col tempo portata dove sappiamo. Ma il talento di tante brave doppiatrici ha puntellato l'inesperienza dell'attrice alle prime armi. Uno stuolo di primedonne al servizio della futura First Lady del cinema italiano: da Gabriella Genta, prima voce dell’associazione di doppiaggio ODI, alla brava Regina Bianchi, a cui Eduardo De Filippo affidò la parte di Filumena Marturano nella registrazione televisiva della commedia; dal folklore partenopeo di Rosita Pisano alla sontuosa ugola del soprano Renata Tebaldi nell'Aida verdiana, alla strepitosa Rosetta Calavetta che trasforma Sophia Loren, in un divertente sketch nella prima scena da protagonista della carriera, in rapida successione in romana fanatica, snob dall'erre moscia, patetica chansonnière e mondana dall'animo generoso.

In Due notti per Cleopatra la Loren ha un doppio ruolo e quindi due voci, nessuna delle quali è sua. Nell'avventura hollywoodiana iniziata nel 1957 l'attrice è stata costantemente e discutibilmente doppiata da Lydia Simoneschi fino al 1960, poi dalla più giovane Rita Savagnone in altre numerose occasioni sino al 1979.

In pratica la Loren quando recitava in inglese trascurava di doppiarsi per la versione italiana. Sia detto per inciso: Simoneschi e Savagnone, straordinarie professioniste, hanno saputo capitalizzare al meglio la recitazione "corporea" della Loren, ma la decisione di quest'ultima appare sinceramente discutibile, e pretestuose le addotte difficoltà nel recarsi in Italia per le grane giudiziarie conseguenti al matrimonio per procura celebrato in Messico con Carlo Ponti, già sposato e quindi accusato di bigamia. Una sottovalutazione del pubblico del Paese natale che oggi, di fronte ai numerosi e peraltro meritati riconoscimenti di stima assegnatigli da varie autorità civili italiane, è stata opportunisticamente rimossa dalla biografia dell’attrice.